venerdì 14 ottobre 2011

Borse: a cosa servono?

La protesta di questi giorni presso la borsa di Wall Street a New York, mi da lo spunto per parlare di una cosa che sto' rimuginando da un po' di anni. Prima di tutto: che tipo di attività si svolge in Borsa (parlo da profano, per quel poco che ne so, ma sarà subito chiaro che è tutto quello che serve sapere): scambio di titoli di aziende iscritte e quotate al listino borsistico; il linea di principio, gli operatori di borsa comprano titoli in salita e vendono quelli in discesa, con lo scopo di guadagnare denaro dalle differenze che crescita e discesa che i vari titoli vanno accumulando; fin qui nulla di clamoroso; la bravura consiste nel capire le tendenze del mercato, per evitare di tenersi titoli destinati al crollo e riuscire invece a comprare quelli destinati a rapida crescita; il problema sorge quando i tentativi di previsione avvengono su titoli a lunga scadenza o su avvenimenti molto distanti nel tempo; rimane un mistero come un comportamento del genere possa essere ritenuto sensato e anche solo vagamente prudente, dato che, a tutt'oggi, la palla di cristallo non ha dato evidenze di dare previsioni certe; "ma noi siamo profondi conoscitori dei mercati; capiamo le tendenze; conosciamo le reazioni del consumatore" e via pontificando di questo passo; quindi devo desumere che le varie catastrofi finanziarie mondiali causate dalle speculazioni borsistiche nel presente secolo, come nel precedente, siano da imputare alla mano di Satana in persona, che ha creato condizioni inimmaginabili per i Signori Esperti; come poteva essere prevedibile che basare dei prodotti finanziari sul valore di un mercato, quello immobiliare (ma vale per tanti altri), MAI stabile, SEMPRE in oscillazione, potesse in un giorno di questo milione di anni, portare a un qualche genere di problema? O, meglio ancora, basare i succitati prodotti finanziari sul valore di mutui sub-prime (vale a dire mutui in parte garantiti dal valore di mercato di un immobile, al momento della stipula del contratto di ammortamento del mutuo stesso e non, esclusivamente, dal potere di acquisto dello stipendio di chi contraeva il mutuo), cosa palesemente ed evidentemente folle; peccato che il prodotto finanziario in cui viene "mischiato" anche il valore del mutuo sub-prime, non venga adeguatamente spiegato a chi cerca un investimento per i suoi risparmi: "non si preoccupi, il mattone tira sempre; non prevediamo [ancora? ma che palle...] che smetta di crescere"; il risparmiatore DEVE fidarsi del consulente finanziario per fare i suoi investimenti, perché la complessità dei mercati è aldilà delle sue possibilità di comprensione e delle sue conoscenze; ecco fatto: milioni di persone convinte a comprare simili prodotti, il mercato del mattone crolla (ma in realtà si scopre che le stime degli immobili, su cui si basa il prezzo di vendita ed il costo del mutuo, sono fatte a campione: se la casa x del quartiere y vale z, anche tutte le altre, per vicinanza valgono lo stesso; altra enorme follia, dato che non tutte le case sono uguali, pur essendo vicine le une alle altre) e il reale valore dei prodotti finanziari cambia: se hai comprato 5.000 dollari di quel prodotto, ora li puoi aver persi pure tutti o comunque una buona parte; ma si può essere assolutamente certi che quelli che hanno venduto il prodotto gonfiato, lo sapevano e stanno già traslocando in un qualche posto senza accordi di estradizione con la nazione in cui la frode finanziaria (ora è chiaro che si tratta di questo) è stata commessa; miliardi di dollari (o euro) sono finiti in tasca al criminale finanziario di turno e milioni di persone hanno perso tutti i loro risparmi; oppure (puro atto di genio criminale) viene messo in vendita un prodotto finanziario inesistente ("è troppo complicato da spiegare, ma fidati, mi conosci, sai che ho un'esperienza di 20 anni e non ho sbagliato mai una previsione [si, si, come no; nessuna che si sia saputa, furbone!]), con rendite elevatissime (già fatto, questo, estremamente sospetto); il giochino funziona così: con i primi contratti (i cui interessi pagherà in parte di tasca propria il genio criminale, in parte con soldi prestatigli), verranno pagati gli interessi dei successivi (il 20% di 10.000 dollari = 2.000; contratto di primo livello 10.000, con cui pago gli interessi di 5 contratti di secondo livello, con cui posso pagare 25 contratti di terzo livello e così via), in una crescita praticamente esponenziale e certa, perché la pubblicità che vi faranno tutti i clienti, che saranno stati profumatamente pagati, vi garantirà continui arrivi di clienti; cioè, fino a quando una crisi non impedirà a chi avesse voluto comprare il vostro prodotto, di reperire i fondi; se il flusso di clienti si interrompe, il castello crolla, perché mancheranno i soldi per pagare gli interessi in cascata; ma a quel punto il genio che si è inventato il tutto, avrà incassato (indovinate un po') miliardi e tutti gli altri avranno il fatidico pugno di mosche in mano. Ma non solo: in borsa si tratta il petrolio, le materie prime, derrate alimentari di ogni genere e questo comporta che il costo produttivo, di trasformazione e trasporto, sarà solo una (minima) frazione di quello che effetivamente il consumatore andrà a pagare; questo perché i passaggi di mano dello stesso quantitativo di materiale saranno stati innumerevoli e per ognuno di essi ci sarà stato un ricarico atto a compensare il nuovo acquirente; la borsa scambia, ogni singolo giorno, decine di volte (l'ultima volta che ne ho sentito parlare erano 44) il valore effettivo di denaro (in prodotti di materie prime, petrolifere, finanziari, ecc.) esistente al mondo, mentre era nata per dare un valore commerciabile al valore di una azienda: se l'azienda W vale un milione di dollari ed emette un milione di azioni, ognuna di queste varrà 1 dollaro; se, per qualsiasi motivo, il prodotto (automobile, saponetta, ferro da stiro, o chissà cos'altro) non è più gradito o viene superato da qualche cosa di più moderno, appetibile o interessante, il valore delle azioni calerà "proporzionalmente" al prodotto commercializzato; se l'azienda varrà ora 800.000 dollari, le singole azioni varranno 0,80 cents e chi le possiede avrà perso il 20% del denaro investito: un guaio, ma compreso nel rischio di questo genere di cose; niente trucco, niente inganno; ma una borsa che specula (tenta di prevedere) su cose troppo complesse e/o inesistenti e/o basate su un insieme di valori eccessivamente instabili, può solo provocare (ha provocato e seguiterà a provocare) catastrofi finanziarie; in un mondo di persone che ricavano di che vivere dal denaro ricevuto in cambio di lavoro (non più ricavato dalla produzione diretta di cibo e vestiario al solo costo della propria fatica fisica), queste crisi e speculazioni distruggono posti di lavoro, valore degli stipendi e quel minimo di stabilità che una persona cerca dalla propria vita, solo perché qualche fallito di successo complessato, possa guadagnare tanto denaro da superare di migliaia, se non milioni di volte, la sua vera utilità. A cosa servono le borse? Assolutamente  a nulla; sono solo fonte di danni e inutile ricchezza per pochi a scapito di moltissimi. Chiudiamo le borse.

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